Scintille in televisione tra Italo Bocchino e Matteo Renzi. Scontro alla trasmissione di La7, ‘Otto e mezzo’, condotta da Lilli Gruber.
Le domande che hanno fatto “scappare” la Premier Meloni hanno senza dubbio destato grande scalpore. A porle in Aula era stato Matteo Renzi che non ha cambiato di una virgola il suo pensiero anche nel corso della recente puntata di ‘Otto e mezzo’ su La7 con Lilli Gruber. Durante la trasmissione, però, il leader di Italia Viva ha trovato un duro avversario a controbattere alle sue parole, Italo Bocchino.
Matteo Renzi, lo sfogo in tv su spie e intercettazioni
Ribadendo alcuni dei concetti portati avanti da tempo contro il Governo Meloni, Matteo Renzi è tornato a parlare del caso Paragon ma anche delle intercettazioni in generale: “A Mantovano chiederei di smettere di spiare i giornalisti. Le intercettazioni preventive, quelle che gestisce l’intelligence, vengono autorizzate da un giudice sulla base della legge e della richiesta del presidente del consiglio o dell’autorità delegata”, ha commentato il leader di Italia Viva.
“Sono stati intercettati gli attivisti politici che si occupano di immigrazione, un sacerdote e, la cosa più grave da un punto di vista istituzionale, il direttore di un giornale che ha indagato sui giovani Fratelli d’Italia. È un modo scandaloso di usare le istituzioni; da premier non mi sono mai permesso. Ho chiesto spiegazioni a Meloni ma non ha risposto, e un presidente del Consiglio che fa così è un vigliacco”, ha aggiunto ancora Renzi.
La replica di Italo Bocchino
Tali affermazioni di Renzi hanno provocato la forte reazione di Italo Bocchino che ha subito alzato i toni rvolgendosi al suo interlocutore: “Matteo Renzi si assume tutta la responsabilità di ciò che sta dicendo, sono cose gravissime e ne dovrà rispondere davanti a chi di dovere”.
L’ex premier, dal canto suo, non ha rinnegato un virgola di quanto detto: “Io posso ripetere tutto eh, ho già detto le stesse cose in Parlamento”. Solo l’intervento di Lilli Gruber ha evitato che lo scontro acceso continuasse.
